Brasile: il disastro senza precedenti che tutti quanti ignorano

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Ci siamo. Qualche giorno fa l’ondata di morte ha raggiunto l’oceano Atlantico, finendo di sterminare ogni forma di vita al suo passaggio e decretando ineluttabilmente la morte del Rio Doce, il quinto fiume più grande del Brasile.

Il “fiume dolce”, questa è la sua traduzione, che ospitava una grande varietà di specie animali, pesci, insetti, rettili e anfibi di ogni genere è morto per sempre. Il corso d’acqua era anche una fonte di sostentamento per le numerose famiglie installate lungo le sue sponde, soprattutto pescatori e agricoltori.

Il 5 novembre, il cedimento del bacino di lagunaggio appartenente alla società mineraria Samarco, ha riversato sullo stato brasiliano di Minas Gerais un’ondata di rifiuti minerali di ferro. La rottura della diga ha causato una gigantesca colata di fanghi tossici che ha letteralmente sommerso il villaggio di Bento Rodrigues, situato a valle, provocando almeno 13 morti.

L’avanzamento della colata è continuato inarrestabile, scendendo lungo il fiume fino all’oceano (650 chilometri), senza risparmiare nessuna forma di vita.

Questa foto è stata scattata il 24 novembre 2015 a Regencia, nello stato di Espirito Santo.

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Questa foto è stata scattata il 24 novembre 2015 a Regencia, nello stato di Espirito Santo.

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Qualche giorno fa, i fanghi tossici trasportati dal fiume hanno raggiunto il mare, uccidendo tutto al loro passaggio. Dal giorno della catastrofe, i materiali tossici continuano a riversarsi nell’oceano senza che il disastro si possa arginare.

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Il Rio Doce è il quinto fiume più grande de Brasile e fornisce acqua e cibo a migliaia di famiglie.

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Un bacino di lagunaggio di rifiuti di minerali di ferro ha ceduto il 5 novembre nello stato brasiliano di Minas Gerais, liberando una gigantesca ondata di fanghi tossici.
La colata si è propagata su 650 chilometri, devastato intere porzioni di foresta tropicale protetta.

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La marea di fango ha completamente sommerso il villaggio di Bento Rodrigues, che si trovava a valle della diga, provocando la morte di almeno 13 persone.

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Questa tragedia ambientale e umana ha lasciato 80.000 persone senza acqua, per non contare le migliaia di persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni.

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La catastrofe ha colpito direttamente chi viveva della generosità del fiume, i pescatori, ma anche gli agricoltori che irrigavano i campi grazie alle sue acque.

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Questo cane, intrappolato nella spessa coltre di fango rossastra, ha potuto essere salvato.

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Un altro soccorritore calma un cavallo, in attesa dei rinforzi.

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In questa bara, un bambino di cinque anni travolto dalle acque. La vittima più giovane di questa tragedia.

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Tutta la città è ricoperta da uno spesso strato di fango, come si può vedere in questa foto, che rappresenta un’altalena arenata tra i rifiuti tossici.

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Certo, oltre che di una tragedia umana, si tratta di una catastrofe naturale senza precedenti. La colata di fanghi tossici ha provocato la morte lenta e dolorosa di migliaia di animali acquatici. Alcuni stanno ancora agonizzando intrappolati nel fango.

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I pesci, soffocati, risalgono in superficie incapaci di respirare, cercando di salire sulle pietre roventi per salvarsi… Un ultimo gesto disperato per la sopravvivenza.

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Tutti gli esseri viventi muoiono in terribili sofferenze: plancton, gamberetti d’acqua dolce, microrganismi, tartarughe, pesci…

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La morte non fa distinzioni e colpisce specie endemiche, protette e non solo.

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Il Rio Doce è ufficialmente morto, lasciando il posto a un immenso pantano sterile e maleodorante. Non rimane più niente: solo pietre, fango, morte, veleno e sofferenza.

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Uno scenario estremamente triste. Il Rio Doce era tutto per questo pescatore, è stato tutto per i suoi antenati e avrebbe dovuto essere tutto per i suoi figli e nipoti. Purtroppo, oggi non rimane più niente.

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“La grande menzogna in cui viviamo” un video forte che sta facendo il giro del mondo! E si capisce bene come mai…

Il famoso video “The Lie We Live” (La menzogna in cui viviamo) sta facendo il giro del mondo e non c’è da stupirsi! Il narratore presenta diversi aspetti che non funzionano nella nostra società, da far pensare i più piccoli come i più grandi e da farci aprire gli occhi sul mondo in cui viviamo. L’obiettivo di ogni essere umano per raggiungere la felicità, ma a che prezzo? Prendetevi il tempo per condividere questo video con i vostri cari, affinché sia visto da quante più persone possibile…

Julia Roberts ha appena fatto uno dei video più intensi mai realizzati. Aspetta di vederlo

Tutti devono ascoltare il suo messaggio.

L’organizzazione per la protezione della natura Conservation international (CI) ha svelato il suo nuovo film: “Madre Natura”, con la voce di Julia Roberts.

Con già più di 40 milioni di visualizzazioni in 33 Paesi, i mini-film di Conservation international mostrano storie raccontate dalla natura stessa grazie alle voci delle più grandi star del cinema: Penelope Cruz, Harrison Ford, Edward Norton, Robert Redford, Julia Roberts o Kevin Spacey.

Conservation international, la cui sede si trova a Washington, è un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di proteggere le aree incontaminate con una grande biodiversità in tutto il mondo. Nel dicembre del 2005 i suoi scienziati hanno visitato una regione ancora inesplorata tra le montagne Foja, a Papua (Indonesia). Lì hanno scoperto 20 specie di rane, 4 di farfalle, 5 di palme e una specie di uccelli ancora sconosciuta.